Piccolo e denso di emozioni, così è il libro e così è stato il tempo che gli ho dedicato: piccolo e denso di emozioni, e la voglia di andare avanti nella lettura anche quando bruciano gli occhi.
Un ragazzo come tanti, studente universitario, una fidanzata, un’amica, dei coinquilini studenti pure loro e tanta ansia da esame. Sembrerebbe la premessa di una storia noiosissima. Finché non si fanno i conti con la fantasia perversa dell’autore, capace di trasformare una vita ordinaria nell’incubo perfetto.
In poche ore tutto viene stravolto e le sventure più terribili si materializzano in modo tanto rapido e disinvolto che ci si ritrova nell’incubo senza resistenze di sorta. Come in altri libri dello stesso autore che ho apprezzato, al punto da potermi a giusto titolo definire un’estimatrice, gioca un ruolo rilevante l’ambientazione. Macabra, sospesa, assurda, tetra. Capace da sola di rallentare la respirazione e di collocare in una spasmodica attesa dell’inesorabile evoluzione.
La scrittura è sapiente, padroneggiata abilmente per non lasciare troppo all’immaginazione. Vi sono parole efficaci per descrivere gli scenari più agghiaccianti e le angosce più profonde, con un senso dell’ironia che a tratti rende il tutto quasi farsesco. Mix di spavento e distaccata irrisione che appartiene a Ibba come inimitabile cifra stilistica.
Quasi inutili le conclusioni. Consigliato? Consigliatissimo.
